fbpx
Salta al contenuto Skip to sidebar Skip to footer

Malesia con bambini: come organizzare il viaggio

La Malesia con bambini è un viaggio vario, divertente e assolutamente facile da organizzare!

Questa estate abbiamo scelto la Malesia. Finalmente un volo lontano, fino a un altro continente. Dopo più di cinque anni di assenza siamo tornati nella nostra amata Asia, e per la prima volta abbiamo portato con noi il nostro uragano di quattro anni! Quindi mettetevi comodi che vi racconto come organizzare un viaggio in Malesia con bambini, tra grattacieli, giungla, e un mare che più bello non si può!

Una delle spiagge del Bako National Park, nel Sarawak (Borneo)

Primo step per organizzare il viaggio in Malesia con bambini: la prenotazione dei voli.

Saudia, la compagnia dell’Arabia Saudita, nello scorso autunno/inverno ha lanciato ottime tariffe da Roma e Milano per Kuala Lumpur e dopo avere puntato i voli che mi interessavano passando ore e ore su Skyscanner e Google Flight, mi sono decisa, finalmente, a prenotare, lo scorso febbraio, le tratte Roma-Jeddah-Kuala Lumpur: partenza l’8 luglio alle 16.20, rientro dalla capitale malese il 22 luglio alle 2 di notte.

Secondo step: la costruzione dell’itinerario. 

Se si visita la Malesia con bambini, ci sono tantissime possibilità. Si può visitare il Borneo, il Taman Negara, perdersi tra le stradine di Malacca e gustare l’ottima cucina malese nella sua capitale culinaria, Georgetown. Ci si può rilassare tra le colline delle Cameron Highlands e oziare sotto le palme delle isole Perenthian, per poi terminare il viaggio tra i grattacieli e i centri commerciali di Kuala Lumpur. Insomma, è un Paese che offre moltissimo. Questo era il nostro primo viaggio impegnativo oltreoceano post pandemia e dopo avere studiato guide, blog, letto report di viaggio, consultato tutte le informazioni possibili e immaginabili dell’ente del turismo malesiano, visto che avevamo 2 settimane tonde tonde ho deciso di partire da Kuala Lumpur per poi spostarci nel Sarawak, in Borneo, e terminare con qualche giorno di pieno relax alle isole Perhentian. Ho lasciato un’ultima notte a Kuala Lumpur per prepararci al rientro in Italia. 

Eccoci a Jalan Alor, la strada dello street food malese

Ho controllato in quali giorni erano operativi i voli interni che mi interessavano e ho quindi suddiviso le notti in questo modo:

Kuala Lumpur – 3 notti

Kuching – 3 notti di cui una al Bako National Park

Kota Bahru – 1 notte

Perenthian Besar – 4 notti

Kuala Lumpur – 1 notte e partenza la notte successiva. Abbiamo comunque prenotato una stanza in hotel per avere un appoggio durante la giornata e fare una doccia prima di andare all’aeroporto alle 23.30.

Una scimmietta sulle scale delle Batu Caves, a Kuala Lumpur

Se si visita la Malesia con bambini, il Borneo è secondo me una meta imperdibile: offre una natura strepitosa e la possibilità di vedere tantissimi animali in libertà. Le isole Perhentian sono perfette per i bimbi, anche per i più piccoli che iniziano ad approcciare allo snorkelling: si vedono tartarughe, squali e tantissimi Nemo. Kuala Lumpur è invece una modernissima città asiatica, e i piccini saranno affascinati dalla giungla urbana, dalle torri altissime e dai tanti odori sprigionati dalle bancarelle per le strade di Janan Alor.

Piccolo esploratore sul fiume Santubong

Terzo step da fare per organizzare un viaggio in Malesia con bambini: la prenotazione degli hotel.

Ecco, questo è stato un vero e proprio lavoro, tra prenotazioni, cancellazioni quando trovavo una tariffa migliore, o un hotel che mi piaceva di più, email. Mi sono mossa tra Booking, Agodà (dove ho fatto la maggior parte delle prenotazioni, per l’Asia ha tariffe nettamente migliori rispetto a Booking) e siti ufficiali degli hotel che mi interessavano. Alla fine, queste sono state le mie scelte.

Kuala Lumpur

Abbiamo dormito per le prime due notti al Park Royal Serviced Suites e ci siamo trovati molto bene. Si trova a pochi passi da Jalan Alor Food Street, dalla KL Tower e a 15 minuti a piedi dalle Petronas, in una zona molto viva che ci è piaciuta molto. La stanza era enorme e pulita. Ci sono 2 piscine di cui una molto bella all’ultimo piano con vista sulla KL Tower, aperta fino alle 22 (fare il bagno di sera è molto suggestivo). La colazione è buona anche se la parte dolce è un po’ scarsa e i tavoli non sono moltissimi per cui in certi orari si crea un po’ di fila. 

Una delle vasche idromassaggio all’ultimo piano del Park Royal Serviced Suites

La terza sera, dopo cena, ci siamo spostati al Tune Hotel Klia 2, all’aeroporto. Il giorno dopo il volo per il Borneo partiva alle 9 e volevo evitare una levataccia. L’hotel è molto comodo per raggiungere il terminal KLIA2 da dove partono i voli Air Asia, si arriva in 5 minuti a piedi per cui lo consiglio assolutamente se la mattina dovete prendere un volo molto presto. Io avevo prenotato una stanza molto basica viste le poche ore che ci avremmo dovuto trascorrere, la colazione è abbastanza varia e buona, inclusa prenotando sul sito ufficiale. La notte prima di partire l’abbiamo trascorsa al Ramada Suites; si trova nella stessa zona del Park Royal ma è di livello leggermente inferiore. Ha comunque una bella piscina e una buona colazione, le stanze sono grandi e pulite.

Come appoggio per l’ultimo giorno (solo per la giornata) ho preso una stanza al Perdana KL City Center, senza infamia e senza lode ma costava poco (meno di 50 euro), ha una bella piscina dove ci siamo ristorati un paio di orette nelle ore più calde ed è vicino alle Petronas, dove abbiamo cenato la sera prima di partire. Siamo poi tornati in hotel, ci siamo fatti la doccia e puliti e profumati ci siamo diretti all’aeroporto per prendere l’aereo.

Kuching

A Kuching abbiamo dormito al Waterfront Hotel, che si è rivelato un’ottima scelta. Ha una bella piscina al quarto piano, all’aperto ma coperta e quindi sfruttabile anche in caso di pioggia. La piscina chiude alle 20, e alle 18 inizia l’ open bar dove per 88 ringitt puoi bere “all you can drink”. La colazione è buonissima e molto varia, le stanze sono pulite e ampie. Sicuramente quelle vista fiume hanno un panorama migliore ma sono quelle più vicine alla moschea e di notte potreste essere svegliati con la preghiera. Noi avevamo la stanza dall’altra parte, vista Borneo Cultures Museum, e non abbiamo sentito assolutamente nulla. Attaccato all’hotel c’è un centro commerciale che all’ultimo piano, vicino alla food court, ha anche una piccola sala giochi, può essere utile nei momenti di crisi e noia dei bambini.

La piscina a sfioro del Waterfront Hotel

Abbiamo trascorso anche una notte al Bako National Park (tutto organizzato da Borneo Adventure, il tour operator locale a cui ci siamo appoggiati). I  bungalow del Bako sono molto spartani, ma avevamo l’aria condizionata e tutto sommato siamo stati bene. Vale la pena fermarsi a dormire perché al tramonto è magico e soprattutto si può godere della bellezza del luogo con molta meno gente. 

Kota Bahru

A Kota Bahru abbiamo dormito al Perdana, un grattacielo dove diversi privati affittano – li trovate su Booking e Agoda – al Zulanie studio. Era un monolocale pulito e confortevole, l’ host è stato molto disponibile. La zona non è meravigliosa – non perché sia pericolosa ma perché non è centralissima – ma per una notte va bene. Al piano terra, esattamente di fianco alla portineria sempre aperta, c’è una laundry a gettoni.

Perhentian

Per l’alloggio delle Perhentian, la scelta è caduta sul Perhentian Island Resort, e sono stata abbastanza soddisfatta: i bungalow erano puliti, la colazione (che avevamo inclusa), discreta e la spiaggia stupenda. L’hotel non è un resort e non è ai livelli di un 4 stelle, né per i servizi né per la struttura, ma rispetto agli altri mi è sembrato migliore. Il Coral View, che si trova praticamente di fianco, ha dei bei bungalow fronte mare con una piccola piscina privata, ma davanti non ha spiaggia, solo scogli. Per i bambini secondo me la spiaggia del Pir è perfetta e averla esattamente di fronte alla propria stanza vale la spesa. Tra i vialetti abbiamo visto varani anche piuttosto grandi, scimmie, lucertole e una infinità di scoiattoli. Il beach bar fa dei succhi molto buoni, ma ha solo tre tipi diversi di gelato (per fortuna mio figlio ha trovato quello che gli piaceva). Per chi alloggia lì l’hotel propone anche un servizio di baby sitting, noi non ne abbiamo usufruito ma devo dire che sono stata molto tentata! C’è anche il servizio di lavanderia (che noi abbiamo utilizzato).

Perhentian Island Resort
La mitica spiaggia del PIR

Quarto step: la prenotazione dei voli interni.

Anche questa volta abbiamo volato con Air Asia, e ci siamo, come sempre, trovati benissimo. A parte le tariffe super competitive (circa 300 euro in tre per 3 voli interni con un bagaglio da 20 kg imbarcato), i voli sono partiti puntuali, il personale è sorridente e gli aerei sono nuovi. Abbiamo prenotato in tutto tre tratte: Kuala Lumpur-Kuching, Kuching-Kota Bahru, Kota Bahru-Kuala Lumpur. 

Quinto step: scegliere un tour operator di appoggio per le escursioni nel Borneo.

Da quanto avevo letto, si poteva anche optare per un fai da te, sia per visitare il Bako NP che per la visita al sito degli oranghi, oppure arrivare in loco e acquistare un tour lì per lì, ma ho preferito organizzarmi dall’Italia, tanto più che l’anno scorso, quando già avevo in mente la Malesia, avevo contattato Borneo Adventure, uno degli operatori più grandi che operano in loco. Avevo visitato il loro sito, letto feedback in rete e sono stata assolutamente felice di averli scelti per le nostre escursioni. Sono puntuali, bene organizzati e le guide sono molto preparate. Inoltre nella fase di prenotazione mi hanno saputo consigliare con grande disponibilità, pazienza e velocità nelle risposte. Abbiamo fatto con loro la crociera al tramonto sul Santubong (merita tantissimo secondo me), due giorni al Bako National Park e la visita agli oranghi a Semenggoh (questa si potrebbe fare effettivamente in autonomia ma ho preferito affidarmi comunque a loro per una questione di comodità). La guida al Bako secondo me è fondamentale, sia per l’avvistamento degli animali che per le informazioni interessanti che può dare su flora e fauna ma anche per un discorso di sicurezza. I tour si pagano prima, volendo in due soluzioni. 

Noi insieme a Lulu, la nostra guida di Borneo Adventure

Com’è stata l’esperienza con Saudia?

Era la prima volta che volavamo con questa compagnia: l’esperienza è stata positiva sia all’andata che al ritorno. I voli sono partiti puntuali, gli aerei erano puliti, sempre con schermi individuali e il cibo, tutto sommato, non male, incluso il menù bambino (da ordinare entro 48 ore prima). Ai bimbi regalano una piccola borsa, carina e colorata, con dentro mascherina per dormire, calzini antiscivolo e auricolari. All’aeroporto di Jeddah, al di fuori della lounge, si gela per cui copritevi bene. A Kuala Lumpur non c’è la family lane per il controllo passaporti ma sono abbastanza veloci. Non abbiamo mai aspettato le valige: sono davvero efficientissimi!

Non dimenticatevi di comprare una sim card malese!

Appena scesi dall’aereo, subito prima di arrivare al controllo passaporti, ho comprato una scheda sim Hotlink (scelta in base al fatto che in quello stand non c’era la fila, quindi assolutamente a caso), pagata 60 ringitt. Sicuramente conviene rispetto alla sim italiana, ed è fondamentale se volete utilizzare l’app di Grab e il navigatore. Abbiamo sempre avuto una buona connessione.

Come spostarsi in Malesia con bambini?

Per i nostri spostamenti a Kuala Lumpur e dintorni abbiamo sempre usato Grab, anche da e per l’aeroporto: è comodissimo, veloce e l’app è facile da usare e intuitiva. I tempi di attesa sono sempre stati brevi, abbiamo trovato autisti gentili e disponibili anche ad aspettarci. Ce ne siamo serviti anche per il tragitto da Kuala Besut a Kota Bahru, di rientro dalle Perhentian. 

Panorama di Kuala Lumpur dalla KL Tower

Come arrivare alle isole Perhentian?

Per arrivare alle Perhentian ho scelto di organizzare il transfert direttamente con l’hotel, contattandoli qualche giorno prima dell’arrivo. Il driver ci è venuto a prendere alle 8.45 e dopo avere recuperato un’altra famiglia all’aeroporto siamo partiti alla volta di Kuala Besut (il tragitto dura circa 1 ora). Abbiamo pagato le due tasse e preso la barca quasi subito, in circa 40 minuti siamo arrivati al Pir. Per il ritorno, abbiamo utilizzato il transfert in barca dell’hotel (prenotato insieme all’andata e confermato il giorno precedente), e poi per arrivare all’aeroporto abbiamo preso un Grab al porto di Kuala Besut.

Ci si può anche organizzare in autonomia e acquistare il trasferimento in barca direttamente al porto, certo, tramite l’hotel penso sia tutto più veloce. 

E ora veniamo ai consigli culinari.

A Kuala Lumpur consiglio per mangiare a Chinatown Chocha Foodstore, a Jalan Alor, la caratteristica strada dello street food malese Sai Woo (ci abbiamo cenato due volte). Abbiamo mangiato discreti piatti malesi anche da Madam Kwan’s al Suria. Non ho trovato sinceramente la cucina poi così piccante (ma noi siamo abituati) e non abbiamo mai fatto fatica a trovare cose da far mangiare al bambino “no spicy”.

Il ristorante Chocha Foodstore a Chinatown
Lo street food a Jalan Alor

A Kuching abbiamo cenato al Topspot food court, consigliatissimo per gli amanti del pesce e dei frutti di mare, ma anche per la bella atmosfera, poi al James Brooke, sul lungofiume, (forse un po’ turistico ma la location è molto carina e i piatti tipici buoni), e al food court di Chinatown, dove ci ha portato Lulu, la nostra guida, che è cresciuta lì e ci ha guidato alla scoperta dei piatti più buoni e tipici. 

A Kota Bahru siamo arrivati tardi e abbiamo mangiato a pochi metri dal nostro alloggio in un thailandese un ottimo pad thai (attenzione che sono molto lenti nel servizio). Si chiama Lepark Thai Street. Non mi pare servano alcolici e ci sono anche altri stands tra cui uno che propone alcuni piatti “occidentali” tipo nuggets (ottimi, li abbiamo presi al bimbo), patatine fritte e simili.

Pad thai al Lepark Thai Street, a Kota Bahru
Il ristorante Lepark Thai Street

Al mare abbiamo sempre cenato al ristorante del Barat, benissimo, con pesce alla griglia, spendendo tra i 250 e i 330 ringitt in 3. Fanno il barbecue ogni sera con pesci di varie misure, calamari e scampi. Ci sono degli spiedini di patate secondo me fantastici e sono molto buoni anche quelli di verdure (occhio che in mezzo c’è un peperoncino moooolto piccante). Per i pranzi siamo andati quasi sempre al thailandese tra il Reef e il Barat, il Belinda Cafè, spendendo circa 80 ringitt in 3. Praticamente abbiamo provato tutto il menù.

Cena al ristorante del Barat
Calamari pronti per essere grigliati al barbecue del Barat
Il Belinda Cafè, cucina thai alle Perhentian

Tema alcolici: non voglio passare per alcolizzata ma senza nulla togliere ai mango e coconut juice ,di cui pure mi sono ingozzata, la birretta in vacanza per noi ha il suo perché, anzi diciamo pure che è sacra…Abbiamo sempre trovato birre, alcune anche piuttosto buone, e locali dove bere anche un ottimo cocktail. A Kuala Lumpur le hanno praticamente ovunque, in bar, ristoranti e supermercati, idem a Kuching (e al Bako). Alle Perenthian è stato più difficile: al Pir, dove alloggiavamo, non servono né vendono alcolici ma al Barat e al Belinda Cafè ad esempio sì. Trovate birre (peraltro una discreta scelta) al market del Belinda.

La birretta in vacanza è sacra!

Siete pronti a iniziare a pianificare il vostro viaggio in Malesia con bambini?

Lascia un commento