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Ponza da mangiare: la parmigiana di pale di fico d’india

In occasione di un fine settimana trascorso a Ponza, mi è capitato di assaggiare al ristorante La Marina, a Cala Feola (scopri di più su Ponza) una delle specialità dell’isola: la parmigiana di pale di fico d’india. Beh, non pensavo nemmeno che esistesse, ma è davvero buona! Delicata, ma saporita allo stesso tempo, non ha (quasi) niente da invidiare alla più famosa parmigiana di melanzane.

Di recente, il 20 febbraio scorso, ha ottenuto un riconoscimento prezioso: la certificazione PAT, è stata cioè inserita tra i “prodotti alimentari tradizionali” dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Si tratta di prodotti di eccellenza, legati a un territorio e alla sua tradizione e storia, simbolo del nostro grande patrimonio enogastronomico. Infatti, i PAT sono quei prodotti per cui le fasi di “lavorazione, conservazione e stagionatura risultano consolidate nel tempo” e “devono risultare praticate sul territorio di riferimento in maniera omogenea secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, per un periodo non inferiore ai 25 anni”. Il Lazio vanta 420 PAT, superato solo da Campania e Toscana. Oltre che con la parmigiana, quest’anno Ponza ha contribuito a ingrassare l’elenco anche con la trippa di mare e le uova di pesce.

Per farla, si utilizzano le pale più piccole e morbide della pianta del fico d’india. Dopo essere state private delle spine e spellate, vengono prima bollite, poi condite con il pomodoro e il formaggio grattugiato (utilizzato al posto della mozzarella) e cotte in forno. È un piatto povero, che gli isolani mangiavano anche in tempo di guerra, quando le provviste scarseggiavano e dalla terraferma non arrivava nulla.

Insomma, tra le varie esperienze da fare a Ponza (scopri le esperienze a Ponza), non manca quella culinaria: siete pronti ad assaggiare (scopri di più su Ponza) questa e tutte le altre prelibatezze dell’isola?

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