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Volare con un neonato? Si può ed è bellissimo!

Consigli e dritte utili per volare con un neonato e affrontare al meglio il battesimo del volo.

Si può volare con un neonato? Affrontare voli lunghi, intercontinentali? Cambia davvero così tanto il modo di viaggiare quando si diventa in tre? La risposta a tutte queste domande è sempre sì.

Sì, volare con un neonato si può, anche se il volo è lungo, e sì, cambia il modo di viaggiare quando alla coppia si aggiunge anche un piccolo che ha ovviamente le sue esigenze e necessità.

Diventare genitori però non deve mai essere visto come un vincolo. Si viaggia lo stesso, per qualche anno in maniera un po’ diversa, soprattutto se siamo abituati a viaggi on the road, all’avventura, con pernottamenti improvvisati o in luoghi remoti del mondo.

Quando sono rimasta incinta ho passato giorni interi a leggere blog di mamme viaggiatrici, a cercare di capire quello che avrei potuto davvero fare, forse anche tentando di auto convincermi che nulla o quasi sarebbe cambiato. Mi ha confortato molto leggere le esperienze delle altre famiglie, mi sono appuntata consigli, dritte, suggerimenti, possibili destinazioni. E ho cominciato a capire che volare con un neonato sarebbe stato sicuramente possibile e che forse anche i primi viaggi in tre non sarebbero stati per niente male, solo diversi.

Questo rispecchia un po’ il cambio di prospettiva che si ha quando si diventa mamma (e papà): il resto passa in secondo piano, prima c’è il pupo e poi tutto il resto. Anche quando, come me, si è sempre pensato in primis a se stessi. Sembra impossibile, ma è proprio così.

La cosa certa, sicura, che avevo ben chiara in testa (e che ripetevo quotidianamente a mio marito, che fortunatamente condivide la mia visione) è che avremmo continuato a viaggiare, in Italia e nel mondo. E così, quando è nato il bambino, mio marito mi ha regalato una quota per il nostro primo viaggio in 3. Avevamo deciso che saremmo tornati, per la quarta volta, negli Stati Uniti, con un breve on the road tra New York, Atlantic City, Baltimora, Washington e Philadelphia. La partenza ad aprile, quando Edo avrebbe avuto quasi 6 mesi.

 

 

Perché gli Stati Uniti? Perchè conoscevamo già bene il contesto, a New York per noi sarebbe stata la terza volta, e avevamo anche un appoggio in caso di necessità. Non avremmo avuto problemi a trovare la frutta per il piccolo, che proprio nel periodo scelto avrebbe iniziato lo svezzamento, eventualmente anche il latte in polvere (ma non ce ne è stato bisogno) e farmaci. Ovviamente, abbiamo subito stipulato un’assicurazione sanitaria completa che ci avrebbe tutelato da qualsiasi tipo di problema. L’anno dopo, quando il bambino aveva 15 mesi, abbiamo scelto le Seychelles. Sono isole assolutamente baby friendly, per scoprire i 10 motivi per andarci insieme ai bimbi, leggete il mio articolo qui. Intanto vi dico che non abbiamo avuto alcun problema con il cibo, abbiamo dormito in guesthouse bellissime, e conosciuto persone meravigliose. Se a questo aggiungiamo un mare da paura (per lo più adatto ai bambini) e solo tre ore di fuso orario…beh, come si fa a non farci un pensierino?

volare con un neonato e arrivare a new york

Ma ora passiamo alla fase ORGANIZZAZIONE, con alcuni consigli su come volare con un neonato restando sereni e tranquilli!

La cosa davvero super è che i bambini sotto i due anni non pagano il volo, ma solo le tasse (in alcuni casi una percentuale di circa il 10% del costo del biglietto, dipende dalla compagnia). La spesa totale del volo di Edo per New York, con Alitalia, andata e ritorno, è stata di 50 euro. Il suo volo per le Seychelles ci è invece costato poco meno di 100 euro, con Ethiad. E questo è il pro. Il contro è che per tutto il viaggio vi dovrà stare in braccio! C’è però la possibilità di chiedere la culla, sempre se il bambino pesa meno di 10 kg. Potete contattare la compagnia aerea per chiederla dopo aver prenotato il volo. Vi consiglio vivamente di fare la richiesta anche perché vi verranno assegnati così i primi posti della fila, quelli con più spazio per le gambe. Inoltre, quando arrivano i pasti, potete lasciare lì il bambino a giocare, anche se dovesse essere sveglio, e mangiare così più comodi e tranquilli. Avete anche un’altra possibilità: acquistare un posto per il bambino e sistemarlo sull’ovetto. Il posto, ovviamente, si paga, perdendo il vantaggio del biglietto infant.

L’ideale è prenotare voli notturni. Se il bimbo ha già i suoi ritmi probabilmente passerà buona parte del volo dormendo e potrete così dormire anche voi, o quanto meno guardare un film in relax. Cercate di assecondare i ritmi del bambino, senza forzarlo a restare sveglio. Quando sono troppo stanchi fanno molta più fatica a prendere sonno, soprattutto in un contesto diverso ed eccitante come può essere un aereo.

volare con un neonato

Scegliete voli diretti, soprattutto se il bimbo è molto piccolo: un decollo e un atterraggio al giorno sono sufficienti anche perché alcuni bambini per gli sbalzi di pressione, possono soffrire di male alle orecchie. Se dovete andare molto, molto lontano, magari optate per uno scalo lungo e fermatevi una notte. Per compensare ed evitare il dolore alle orecchie, è importante che il piccolo in fase di decollo e atterraggio succhi. Dategli il seno, se lo allattate, o anche solo il ciuccio.

Attenzione: non si parte senza il documento di identità. Fuori dall’Europa serve il passaporto, in Europa è sufficiente la carta di identità. Il passaporto per i neonati dura solamente tre anni (ma costa comunque come un passaporto normale). Attenzione alla foto: deve rispecchiare tutta una serie di criteri, altrimenti non la accettano. Vi consiglio di portare il bambino da un fotografo.

A maggior ragione se dovete partire e volare con un neonato, non dimenticate una buona assicurazione sanitaria e fatevi dare dal pediatra una lista di farmaci essenziali da portare con voi per ogni evenienza. Portatevi dietro anche soluzione fisiologica e aspiratore nasale, per combattere eventuali raffreddori.

Capitolo passeggino: portarlo o non portarlo? Ci sono famiglie che viaggiano solo con fascia e marsupio. Anche quando Edo era molto piccolo, non me la sono sentita di lasciare il passeggino a casa, nonostante nel marsupio ci sia sempre stato molto volentieri. È comunque comodo quando dorme, soprattutto se si addormenta al ristorante, o se si sta in giro diverse ore. A meno che non abbiate un passeggino leggero (che vi consiglio di comprare se girate parecchio), che di solito può trovare posto nella cappelliera dell’aereo, dovrete imbarcarlo. Si può sporcare e danneggiare, quindi vi consiglio di comprare una custodia. Potete imbarcarlo al check in oppure direttamente poco prima di salire sull’aereo (non conta come bagaglio a mano).

E il marsupio? Portatevi anche questo, se il bimbo ci sta volentieri, è sicuramente comodo in certe situazioni, ad esempio nei musei, oppure se si visitano luoghi con tante scale e terreno sconnesso. Dipende comunque sempre dal tipo di viaggio che fate e da quanti mesi ha il vostro bambino. In America abbiamo usato moltissimo entrambi, sia passeggino che marsupio. Alle Seychelles abbiamo usato il passeggino solo in aeroporto, per il resto il bambino ha camminato, è stato nel marsupio, e sul seggiolino della bici. Certo, era anche molto più grande! Di solito, anche quando partiamo per un semplice weekend in Italia, abbiamo sempre portato tutto (!!!) per poi scegliere a seconda del momento cosa è meglio utilizzare.

Ancora: cosa portare a bordo quando dobbiamo volare con un neonato? In primis, quello che solitamente mettete nella borsa del cambio. Qualche pannolino, il fasciatoio portatile, la crema e le salviette, ovviamente. Uno o due cambi completi. Poi un telo di mussola, una copertina, due ciucci, un paio di bavaglini.

Per quanto riguarda il cibo? A seconda dell’età del bambino non dovete dimenticare: un biberon e, se serve, del latte in polvere, magari già dosato (l’acqua la forniscono a bordo); un bicchiere con la cannuccia, se è già più grandicello; omogenizzati di frutta, biscotti, crackers. Le maggiori compagne prevedono menù per bambini, anche molto piccoli, ma avere qualche snack vi aiuterà anche a far passare il tempo e in più è sempre meglio avere qualcosa che siete sicuri mangerà volentieri. Non dimenticatevi anche un cambio per voi a portata di mano: gli incidenti possono sempre capitare!

A proposito di valige: evitate di portarvi dietro la casa! A meno che non andiate in qualche luogo sperduto, la maggior parte delle cose per il cambio e per l’alimentazione dei bimbi si trovano ovunque! Per sicurezza, informatevi prima di partire.

L’imbarco: le famiglie con i bimbi hanno quello prioritario, ma valutatelo bene, perché allunga i tempi di permanenza a bordo. Meglio qualche minuto di passeggiatina e svago in più.

Durante un viaggio di tante ore un bambino va intrattenuto in qualche modo. Preparate uno zainetto con qualche giochino, sicuramente il suo preferito, e qualcosa di nuovo che possa incuriosirlo e fargli passare un po’ il tempo. A seconda dell’età possono andare bene quiet book, librini con gli stickers, lavagnette. Se è già grandicello e vede un po’ di cartoni, potete approfittare dello schermo del vostro sedile per fargli vedere uno dei tanti film per bambini disponibili. Potete leggere insieme un libro di favole, cantare (a bassa voce) qualche canzoncina, parlare dei luoghi fantastici che visiterete insieme nei giorni successivi. Se poi cammina…rassegnatevi alle passeggiate su e giù per il corridoio, è sicuramente difficile, se non impossibile, tenere un bambino seduto per ore ed ore.

La cosa fondamentale è stare tranquilli. Se siete sereni, state certi lo sarà anche il pupo. Avete paura che pianga, che disturbi gli altri? Forse lo farà, ma ricordatevi che è sempre un bambino. Non succede niente! Se c’è un momento di crisi, cercate di tranquillizzarlo, coccolarlo e distrarlo e andrà tutto per il meglio!

Viaggiare con bambini piccolissimi da molti punti di vista è più facile e meno stancante che farlo con bimbi più grandi. Dormono di più, e soprattutto quasi ovunque, se allattati al seno la santa tetta salva tante situazioni e non bisogna preoccuparsi dei loro pranzi e cene.  In più, hanno i genitori a disposizione tutto il giorno, cosa non scontata nella vita di tutti i giorni.

Insomma, volare con un neonato non sarà certo una passeggiata, ma se saprete affrontarlo nel modo giusto e con una buona organizzazione andrà tutto bene e il battesimo del volo del vostro piccolo sarà una esperienza bellissima!

volare con un neonato e arrivare a New York

 

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